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- Scritto da Giuseppe BRUNO, Avvocato
Falsità contenute nel curriculum allegato alla domanda di partecipazione al concorso esclusione dalla graduatoria
Egr. avvocato, ho partecipato ad un concorso pubblico allegando alla domanda di partecipazione il mio curriculum vitae, come previsto nel bando.
Mi sono reso conto che il CV che ho allegato contiene delle inesattezze.
Ho scritto di avere un master di primo livello all'Università LUISS Guido Carli, tuttavia ho partecipato soltanto ad uno stage.
Era il CV che utilizzavo per propormi nelle aziende private, purtroppo l'ho allegato alla domanda di partecipazione al concorso.
Sono in procinto di svolgere la prova finale, ossia l'esame orale; se dovessi vincere il concorso, rischio l'esclusione dalla graduatoria anche se la falsità non è riportata nella domanda di concorso ma nel curriculum allegato alla stessa?
RISPOSTA
Secondo il Consiglio di Stato rischi la decadenza della partecipazione alla procedura concorsuale, ai sensi dell'art. 75 del d.P.R. 28 dicembre 200, n. 445, anche se la circostanza falsa viene riportata nel curriculum vitae anziché nella domanda di partecipazione al concorso. Secondo la sentenza del Consiglio di Stato, sezione VII, 10 giugno 2025, n. 5020, “In una procedura selettiva, ricorre la fattispecie della non veritiera rappresentazione dei fatti autocertificati anche qualora i fatti siano dichiarati nel “curriculum vitae” e non già nella domanda di partecipazione alla procedura, qualora l’oggetto della dichiarazione non veritiera risulti essenziale ai fini della nomina, a prescindere dalla sua materiale collocazione all’interno del curriculum vitae ovvero della domanda di partecipazione alla procedura, con la conseguenza che va dichiarata la decadenza della partecipazione alla procedura, ai sensi dell'art. 75 del d.P.R. 28 dicembre 200, n. 445”.
Sempre secondo il Consiglio di Stato, l’art. 46 del d.p.r. 445/2000 non distingue tra fatti dichiarati nel curriculum vitae e fatti dichiarati nella domanda di partecipazione, facendo generale ed astratto riferimento all’autodichiarazione di fatti personalmente o professionalmente rilevanti. Tra l'altro il bando di concorso aveva espressamente previsto che la domanda di partecipazione dovesse essere corredata, tra le altre cose, da una dichiarazione sostitutiva di certificazione e/o dell’atto di notorietà, ai sensi degli artt. 46 e 47 del d.p.r. 445/2000, attestante il possesso di tutti i titoli riportati nel curriculum vitae (datata, firmata ed in formato PDF); Rimane un margine di discrezionalità da parte della Commissione esaminatrice: l’oggetto della dichiarazione non veritiera risulti essenziale ai fini dell'assunzione del vincitore anziché dell’idoneo?
Secondo il Consiglio di Stato l’oggetto della dichiarazione non veritiera risulta essenziale ai fini della nomina, a prescindere dalla sua materiale collocazione all’interno del curriculum vitae ovvero della domanda di partecipazione alla procedura, nel momento in cui l’autocertificazione dell’intero curriculum vitae viene richiesta dal bando come essenziale ai fini della valutazione e quindi necessaria per l’adozione del provvedimento di proclamazione del vincitore.
Tutti i concorrenti devono essere posti su un piano di parità con riferimento alla responsabilità che gli stessi assumono con le proprie autodichiarazioni, confidando sulla correttezza ed esattezza di quanto reciprocamente dichiarato, sia nel curriculum vitae, sia nella domanda di partecipazione. Ragionando diversamente si configurerebbero ingiustizie a vantaggio di taluno ed a discapito di altri candidati.
La tua condotta riveste inoltre i presupposti della rilevanza penale e pertanto la commissione potrebbe denunziare quanto accaduto alla Procura della Repubblica.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.