Concorso pubblico: è legittimo il requisito possesso della residenza nel territorio comunale?
Ai sensi dell’art. 3, comma 5-bis, del D.L. n. 44/2023, convertito con modificazioni nella Legge n. 74/2023, si chiede di conoscere se un Comune possa legittimamente prevedere, quale requisito ulteriore di ammissione ad un concorso pubblico, il possesso della residenza nel territorio comunale, qualora tale condizione sia ritenuta funzionale a garantire una maggiore conoscenza del contesto territoriale, nonché a soddisfare esigenze di prossimità operativa e continuità del servizio.
RISPOSTA
Innanzitutto l'Ente Comunale dovrà prevedere questo requisito ulteriore di ammissione nel regolamento comunale recante la disciplina applicabile ai concorsi pubblici oppure nel regolamento comunale per l'ordinamento degli uffici e dei servizi .
Soltanto se previsto in apposito regolamento comunale, questo requisito potrà essere riportato nella lex specialis, ossia nel bando di concorso. Attenzione: i regolamenti delle regioni, delle province, delle città metropolitane e dei comuni potranno prevedere questo requisito ulteriore di accesso alla selezione concorsuale, soltanto previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata Stato-regioni-province autonome-città ed autonomie locali.
La previsione dell'ulteriore requisito nel bando di concorso dovrà essere congruamente motivata: ad esempio un comune italiano è stato colpito dall'esondazione di un fiume, quindi occorre procedere all'assunzione a tempo determinato di tecnici che conoscono bene la morfologia del territorio comunale, per le operazioni di ripristino, messa in sicurezza e di ricostruzione. Non dimentichiamo il principio generale contenuto nell’articolo 35, comma 3, lettera b) del decreto legislativo n. 165/2001: i concorsi pubblici devono contemplare meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali inerenti alla posizione da ricoprire.
Si chiede, inoltre, se sia conforme al quadro normativo vigente la seguente formulazione, da inserire nel bando di concorso:
“Il requisito della residenza, se previsto dal bando, costituisce condizione necessaria per l’ammissione alla procedura concorsuale. Il suo mancato possesso comporta l’esclusione dalla selezione o la decadenza dall’eventuale assunzione, fatta salva ogni responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci.”
RISPOSTA
Questa formulazione normativa piuttosto che nel bando, dovrebbe essere inserita nel regolamento comunale che disciplina lo svolgimento dei concorsi pubblici presso l'Ente.
Il lessema “se previsto dal bando”, non ha molto senso se inserito appunto in un bando di concorso…
Il bando di concorso può prevedere l'ulteriore requisito della residenza nel territorio comunale oppure può non prevederlo … spero di essere stato chiaro nella mia spiegazione.
A tal proposito, si domanda se tale previsione risulti coerente con quanto disposto dal citato art. 3, comma 5-bis, secondo cui:
“In attuazione dell’articolo 117 della Costituzione, i regolamenti degli enti di cui al comma 5, previa intesa in sede di Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, possono individuare requisiti ulteriori rispetto a quelli stabiliti per l’accesso al pubblico impiego dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al fine di rispondere ad esigenze di specificità territoriale.”
RISPOSTA
Sicuramente sì, ma occorre una preventiva intesa in sede di Conferenza unificata Stato-regioni-province autonome-città ed autonomie locali.
Infine, si chiede conferma che — in base alla citata disposizione — l’introduzione di un requisito ulteriore come quello della residenza comunale nel regolamento dell’ente debba essere subordinata alla previa intesa in sede di Conferenza Unificata.
Ringraziando per l’attenzione, si porgono cordiali saluti.
Buona giornata.
RISPOSTA
Confermo nel modo più assoluto.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.
Fonti:
- DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.
- DECRETO LEGISLATIVO 28 agosto 1997, n. 281 Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato - città ed autonomie locali.
- DECRETO-LEGGE 22 aprile 2023, n. 44 Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche.