1 - Modulo richiesta di trasferimento nella sede dove risiedono il disabile ed il lavoratore





Gentile avvocato, vorrei un fac simile di richiesta di trasferimento per mobilità oppure per comando, dalla mia ASL di appartenenza ad un'azienda sanitaria locale ubicata nell'ambito territoriale in cui il lavoratore ed il soggetto con disabilità risiedono (unici componenti del nucleo familiare). Ho la qualifica di infermiere.
Grazie

RISPOSTA

Spett.le ASL ________________

OGGETTO: APPLICAZIONE NORMATIVA VIGENTE IN FAVORE DEI CAREGIVER, LEGGE 104/1992 – TRASFERIMENTO PER MOBILITA' – COMANDO


La sottoscritta _____________________________, dipendente dell'Azienda Ospedaliera di __________, con qualifica di infermiere

Premesso l'articolo 33 comma 5 della legge 104/92 che prevede quanto segue: “Il lavoratore ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio al domicilio della persona da assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede”;

Vista l'autocertificazione della residenza e dello stato di famiglia in allegato;

Vista la certificazione della commissione medica per l'accertamento dell'handicap in allegato, datata 17/10/2017, in base alla quale la signora ____________, nata a ____________ il xx/xx/xxxx, è stata riconosciuta ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 104/1992, soggetto portatore di handicap in situazione di gravità (comma 3 articolo 3)

Visto il nulla osta da parte dell'azienda di appartenenza, sia in relazione ad un trasferimento con mobilità che per un trasferimento tramite comando

CHIEDE


di essere trasferita in mobilità presso la ASL di _______________, ai sensi dell'art, 33 comma 5 della legge n. 104/1992, ossia presso l'ambito territoriale in cui l'istante e il soggetto con disabilità risiedono (unici componenti del nucleo familiare), ovvero in alternativa l'applicazione dell'istituto del comando, avendo ben presente la tutela delle persone con disabilità e con connotazione di gravità

La sottoscritta xxxxxx yyyyyy sotto la propria responsabilità e consapevole delle sanzioni penali di cui all’art.76 del D.P.R. n. 445/2000, nel caso di dichiarazioni mendaci e falsità in atti,

D I C H I A R A


- che la persona che assiste è la signora:
(Cognome e nome)-----------------------------------------------------
(Data di nascita) ----------------------------------------------(Comune e provincia di residenza) ---------- -------------------------(Grado di parentela o affinità): --------------------------------------

- che la persona che assiste presenta situazione di handicap con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3,comma 3 della legge n. 104/92, bisognosa di assistenza continuativa e permanente

- che l'istante svolge, compatibilmente con le esigenze di lavoro, nei confronti del disabile, attività d’assistenza con carattere continuativo ed in via esclusiva come previsto dalla legge n.53/2000 art.19 e 20;

- che il suddetto soggetto disabile non è ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati;

- che non vi sono altri conviventi, parenti o affini entro il terzo grado idonei a prestare assistenza continuativa e in via esclusiva al disabile e pertanto di essere l’unico membro della famiglia in grado di provvedere a tale assistenza;

- che altri parenti o affini entro il terzo grado dichiarano di non essere nelle condizioni di prestare assistenza continuativa ed in via esclusiva.

LUOGO, DATA, FIRMA

*Il/La sottoscritto/a, con la presente, autorizza il trattamento dei dati personali contenuti nella presente certificazione, nell’ambito e per i fini istituzionali della Pubblica Amministrazione (L.675/’96)

Quanto dichiarato nella presente istanza costituisce autocertificazione ai sensi degli artt.46 e 47 del DPR n.445/2000.

Data------------------------- Firma-----------------------------

2 - Diniego al trasferimento legge 104/92 soltanto in caso di danno all'organizzazione aziendale





Salve, sono un dirigente veterinario assunto a tempo pieno ed indeterminato presso l'Asl di Forlì e ho superato il periodo di prova dei 6 mesi.
Per motivi famigliari ho necessità di trasferirmi presso la Asl di Salerno, mio paese natale, e vorrei conoscere quale sia la strada più semplice e veloce da percorrere.
Premetto che ho richiesto ed ottenuto dalla mia Ats il riconoscimento dei permessi per la legge 104 per assistere un famigliare con disabilità grave, mia nonna (art.3 comma 3).
Ho mandato richiesta di comando per 104 presso la Asl di Salerno e sto attendendo una risposta ma la mia Azienda di appartenenza non sembra intenzionata a concedermi nulla: volevo sapere se l'Ats è OBBLIGATA per legge a concedermi il comando essendo la mia richiesta legata ad una 104 o se ha potere discrezionale.

RISPOSTA

Potere discrezionale della Pubblica Amministrazione, significa che qualsiasi decisione deve essere congruamente motivata, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 241/1990. La motivazione del diniego alla richiesta di trasferimento del lavoratore dipendente, deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione. Quando si parla di una pubblica autorità, “discrezionale” non significa arbitrario oppure insindacabile.



Io so che è un obbligo ma vorrei conferma da parte Vostra.

RISPOSTA

Non confermo.
Non si tratta di un diritto assoluto del dipendente – caregiver, in quanto il diritto al trasferimento presso la sede più vicina alla residenza del familiare da assistere, deve essere garantito soltanto ove possibile, tenendo in debita considerazione anche le esigenze del datore in conflitto.
E' quanto statuito dalla Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21627 del 20.07.2023, emessa a seguito di ricorso al giudice del lavoro, contenente una domanda cautelare di trasferimento, ai sensi dell’art. 33, comma 5, L. 104/1992.
Secondo la recente ordinanza della Cassazione, si deve rigettare la domanda di trasferimento, soltanto nel caso in cui quella unità trasferita, potrebbe arrecare un danno all’organizzazione dell’azienda pubblica, a causa della sua assenza.



("L'articolo 33 della legge 104/1992, al comma 5, stabilisce che il lavoratore che assiste un familiare con handicap in situazione di gravità ha il diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede”).

RISPOSTA

Appunto … la norma di legge, estesa dalla giurisprudenza anche all'ipotesi di trasferimento e non soltanto al momento della scelta della prima sede di servizio, da parte del lavoratore dipendente, utilizza il lessema “ove possibile”, pertanto non possiamo parlare di un diritto soggettivo assoluto del dipendente, ma di un interesse legittimo da contemperare con le esigenze dell'azienda pubblica.
Ribadisco che non sarebbe congrua una motivazione del diniego, correlata semplicemente al venir meno di un'unità di personale.
Il trasferimento del dirigente deve causare un danno all'organizzazione aziendale, ad esempio a causa dell'impossibilità a sostituirlo in tempi ragionevoli; oppure perché l'azienda pubblica ha fatto un importante investimento in termini di alta formazione specifica professionale, per cui adesso vorrebbe avvalersi delle competenze tecniche acquisite dal dirigente.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.

Fonti:

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