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- Scritto da Giuseppe BRUNO, Avvocato
Equa indennità per la tutela di un interdetto
Buongiorno Legale Consulenza. Mi sono già rivolto a Voi con soddisfazione.
Oggi vorrei conoscere da Voi una stima economica media annuale o mensile di una equa indennità che un Giudice Tutelare del Tribunale di Milano assegna a un Tutore per la tutela di un interdetto.
Io sono stato tutore di mio cugino handicappato per 10 anni.
Mio cugino venne interdetto nel 2013 dopo la morte dei suoi genitori e venni nominato dal Tribunale di Milano nel 2014.
La tutela è cessata il mese scorso a causa del decesso di mio cugino.
La tutela è stata gratuita.
Tuttavia so che il Giudice tutelare assegna una equa indennità ai tutori.
Per una questione familiare, visto che gli altri cugini del soggetto handicappato non si sono mai occupati di lui, lasciando a me tutto l'onere della tutela, si vorrebbe di comune accordo, valorizzare questo mio impegno ventennale nell'ambito della eredità del defunto.
Ora è difficile per me conoscere quale indennità media (equa indennità) viene assegnata dai Giudici del Tribunale di Milano ai tutori per la tutela degli interdetti. Ho pensato quindi che Voi potreste aiutarmi. Il patrimonio mobiliari che ho gestito in quanto tutore era di circa un milione, oltre a numerosi immobili ubicato tra Milano e Monza. L'impegno è stato gravoso considerando che mio cugino era tetraplegico. Vi ringrazio dell'attenzione.
Cordiali saluti
RISPOSTA
L'articolo 379 del codice civile prevede la gratuità della tutela tuttavia il Giudice Tutelare, considerando l’entità del patrimonio e le difficoltà dell’amministrazione, può assegnare al tutore un’equa indennità. Può altresì, se particolari circostanze lo richiedono, sentito il protutore, autorizzare il tutore a farsi coadiuvare nell’amministrazione, sotto la sua personale responsabilità, da una o più persone stipendiate.
L'equa indennità in favore del tutore, deve essere quantificata tenuto conto dell’entità del patrimonio del beneficiario e delle difficoltà dell’amministrazione.
Questa indennità non ha carattere remunerativo – retributivo, ma compensatorio in quanto “serve a compensare gli oneri e le spese non facilmente documentabili da cui è gravato il tutore a cagione dell’attività di amministrazione del patrimonio del pupillo, alla quale l’ufficio tutelare lo obbliga personalmente”.
Per la quantificazione dell'indennità, la maggior parte dei tribunali italiani applicano il Protocollo redatto dal Tribunale di Varese che allego nelle fonti. Il primo step è la quantificazione di un’indennità di base calcolata in percentuale sul patrimonio mobiliare del beneficiario, suddiviso in scaglioni. Nel tuo caso, trattandosi di un patrimonio mobiliare pari a 1 milione di euro, la misura dell'indennità base annuale è pari a 18.000 euro (da 15.001 euro a 18.000 euro).
Il protocollo considera un eventuale incremento della predetta indennità di base in riferimento al patrimonio immobiliare del beneficiario (incremento fino al 50%, pertanto 18.000 euro + 9.000 euro = 27.000 euro) oppure in relazione alle difficoltà di gestione, costituita dalla difficoltà nell’amministrazione (“stipula di atti pubblici, negozi privati”), oppure dalla responsabilità dell’incarico (“avere venduto beni immobili, avere partecipato a trattamenti terapeutici”).
A mio parere, trattandosi di soggetto tetraplegico, l'incremento dell'indennità deve essere pari al 50%, ossia la misura massima consentita; avrai sicuramente accompagnato tuo cugino ai vari trattamenti terapeutici e lo hai rappresentato in atti pubblici oppure in negozi privati. Se avessi chiesto all'epoca al giudice tutelare di quantificare questa indennità ex art. 379 del codice civile, penso che il giudice l'avrebbe quantificata tra 22.500 euro (15.000 minimo + 7.500) e 27.000 euro (18.000 massimo + 9.000) annui. Probabilmente avresti avuto il diritto di percepire un'indennità annua pari a circa 24.500 euro. Essendo tuttavia cessata la tutela, non hai diritto di pretendere la liquidazione di questa indennità a carico dell'eredità, non avendola richiesta a tempo debito, tuttavia ti consiglio di chiedere agli eredi di tuo cugino una somma pari a 20.000 euro annui.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.