Non è mai reato acquistare da sito web estero viagra, cialis, levitra per uso personale





Buonasera, ho acquistato su un sito web USA alcuni medicinali in quantità abbastanza modiche (simili al viagra, cialis, levitra) che non sono venduti in Italia o necessitano di prescrizione medica, che ammetto di non avere e anche di non poter avere in Italia in alcun modo.
Il valore totale è di qualche centinaio di euro.
I farmaci sono sempre arrivati a destinazione tranquillamente, ma ultimamente un pacco è stato fermato alla dogana a Roma.

RISPOSTA

Non rischi nulla.
E' stato fermato per l'effettuazione di controlli, ma non è stato sequestrato.
Si tratta dei controlli della dogana, volti a verificare che il contenuto della spedizione non contenga medicinali falsificati o altrimenti non conformi alla normativa vigente e che comunque non si tratti di un acquisto finalizzato ad una successiva rivendita.



Tecnicamente dovrei inviare la documentazione per ottenere lo sblocco, cosa che ad oggi non ho alcuna intenzione di fare (preferisco perdere il pacco, ma meglio così).
Chiedo: 1) Cosa rischio se non rispondo ad eventuali lettere/richiesta da parte di Poste?

RISPOSTA

Non hai commesso nessun reato, perché non hai acquistato i farmaci con l'intento di commercializzarli, ma soltanto per farne un uso personale.
Secondo la più recente giurisprudenza, l’Ufficio delle Dogane non potrebbe legittimamente sequestrare i tuoi farmaci perché il reato contravvenzionale posto alla base del provvedimento di sequestro (art. 6 e art. 147, co. 2, d.lgs. 219/2006) prevede la condotta di chi importa medicinali, in assenza di autorizzazione, per la messa in commercio, mentre, nel caso in esame, “la quantità limitatissima di prodotti importati non possono lasciare dubbi in ordine alla destinazione esclusivamente personale dei prodotti importati”.
Secondo le sentenze del Tribunale di Genova 17.5.2010 e del Tribunale di Bari 30.1.2012, “l’importazione che costituisce reato è riferita esclusivamente all’attività di chi abbia introdotto nel territorio dello Stato medicinali per farne successivo commercio, e non anche a chi, come nel caso di specie appare pacifico, li abbia introdotti per farne esclusivo uso personale”.
Questa giurisprudenza è in linea con le previsioni del nostro ordinamento che, in deroga al principio per cui “nessun medicinale può essere commercializzato in Italia senza aver ottenuto un’autorizzazione dell’AIFA o un’autorizzazione a livello comunitario” (art. 6 d.lgs. 219/2006), ammettono l’acquisto per il solo uso personale di medicinali regolarmente autorizzati in un Paese estero in due ipotesi tassativamente indicate:
A) importazione di farmaci dall’estero su richiesta del medico curante, alle condizioni di cui al decreto ministeriale del 11.2.1997 (tra le quali vi è la mancanza di una valida alternativa terapeutica, ma non è questo il caso).
B) farmaci personalmente portati dal viaggiatore al rientro in Italia (art. 158, co. 8, d.lgs. 219/2006), destinati ad uso personale (trattamento terapeutico non superiore a 30 giorni, salvo diversa posologia indicata sulla ricetta del medico prescrittore valutata dalle Autorità sanitarie e doganali competenti).



2) Se eventualmente dovessi provare ad inviare un po' di documentazione e non andasse bene lo stesso, potrei ricevere una multa? Una denuncia? Di che tipo, civile o penale?

RISPOSTA

Non hai commesso nessun reato né tanto meno alcun illecito di carattere amministrativo, tuttavia i farmaci non ti saranno mai consegnati, trattandosi di farmaci che non possono essere prescritti in Italia.
Non avrebbe alcun senso inviare la documentazione "in parte" …
... sebbene tu non abbia commesso nessun reato, i farmaci non ti saranno mai consegnati.



3) Suggerite che il metodo migliore per stare tranquilli sia appunto fare finta di niente? Se dovessero arrivare lettere a casa posso ignorarle?
Grazie

RISPOSTA

Confermo perché non hai commesso nessun illecito.
Come emerge dall'avviso (modulo di sdoganamento) che hanno recapitato al tuo indirizzo, il pacco non è stato sottoposto a sequestro, ma soltanto ad un controllo ordinario da parte della Dogana, finalizzato a contrastare l'importazione di farmaci falsificati ovvero di medicinali destinati alla successiva rivendita, in violazione delle norme sanitarie in vigore nel nostro ordinamento.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.

Fonti:

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