Dipendente comunale vittima di diffamazione sul posto di lavoro per la sua identità sessuale
Salve.
Sono un dipendente comunale, svolgo le mansioni di operaio e vi scrivo perché sul posto di lavoro sono stato vittima di diffamazione gratuita riguardo la mia identità sessuale. Dopo essere stato chiamato dai colleghi per una richiesta sul lavoro, appena terminato il mio compito senza alcun problema, nel corso della giornata lavorativa mi sono arrivate dai colleghi comunicazioni verbali piuttosto indirette riguardo il fatto che sono gay.
RISPOSTA
Rispondo punto su punto alla tua richiesta di consulenza.
Si tratta di una diffamazione ai sensi dell'articolo 595 del codice penale, reato procedibile a querela di parte, entro tre mesi dalla notizia dell'illecito (art. 124 del codice penale). La querela deve essere presentata esattamente contro la persona che ha comunicato a terzi che tu saresti omosessuale. Non può essere presentata una querela per diffamazione contro ignoti. Ovviamente per procedere con una querela per diffamazione, occorre avere la certezza dell'identità del colpevole, ma anche le prove (anche prove testimoniali), altrimenti si corre il rischio di essere denunciati per calunnia.
Il punto è che sono etero sessuale e di non aver mai dichiarato la mia identità sul posto di lavoro. Dopo alcuni giorni il passaparola si è diffuso nello stesso paese dove vivo e lavoro. Non ho avuto al momento critiche verbali, insulti, minacce, dolo, però qualsiasi mia comunicazione, gesto, atteggiamento viene spesso attribuita a questa diffamazione, (sono single e vivo solo) e temo che ogni giorno che passa sia sempre peggio e sto iniziando a temere per la mia incolumità. Mantenendo il più stretto riserbo e silenzio sul posto di lavoro, osservando un po’ l'ambiente lavorativo avrei intuitivamente individuato i colpevoli tra i colleghi di lavoro.
RISPOSTA
Non è sufficiente per la presentazione della querela.
Hai le prove che sono stati proprio questi colleghi a diffamarti?
Ci sono altri colleghi pronti a testimoniare a tuo favore?
Il Sindaco e la Giunta Comunale sembrano essere a conoscenza dell'accaduto, ma ignoro totalmente l'interpretazione che hanno dato alla vicenda, anche se ritengo che la loro visione sia di reputazione.
RISPOSTA
Fintanto che non riceveranno da te una comunicazione relativa alla presentazione di una querela per diffamazione, non faranno assolutamente nulla, non avendo interesse ad aprire questa tipologia di vertenza all'interno degli uffici comunali.
Complessivamente sono sempre stato trattato bene dall'amministrazione comunale e ho sempre curato i loro interessi.
Quello che chiedo è come procedere per una querela e se sia il caso di farla, quando farla, in base alle presunte conseguenze future.
RISPOSTA
Hai le prove che sono stati proprio questi colleghi a diffamarti?
Ci sono altri colleghi pronti a testimoniare a tuo favore?
Diversamente corri il rischio di una denuncia per calunnia … oltre al danno la beffa!
Da un punto di vista morale mi ha fatto molto male e ritengo che questa diffamazione sia stata fatta proprio per colpire e fare danno morale.
RISPOSTA
Ma infatti potresti anche chiedere un risarcimento del danno morale, ma devi avere la certezza del colpevole che ti ha diffamato sul posto di lavoro. Non può essere presentata una querela per diffamazione contro ignoti.
Resto in attesa di un riscontro: mi piacerebbe sapere come procedere in questi casi. Non è mia intenzione denunciare nessuno,
RISPOSTA
Infatti non devi presentare una denuncia ma una querela, trattandosi di reato perseguibile a querela di parte, secondo quanto previsto dall'articolo 595 del codice penale.
Ma sono convinto che i reati di diffamazione saranno continuativi e vorrei fermare questa situazione. Vi ringrazio dell'attenzione.
RISPOSTA
Cerca sul posto di lavoro qualcuno disponibile a testimoniare contro coloro che ti hanno diffamato. La querela deve essere presentata contro i colpevoli con indicazione dei testimoni pronti a pronunciarsi in tuo favore dinanzi al magistrato oppure ai carabinieri /polizia.
La querela può essere presentata in Procura della Repubblica oppure presso i carabinieri / polizia.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.
Fonti:
- Art. 124, 595 del codice penale