Gatti tenuti in gabbia per giorni in garage reato di maltrattamento di animali
Buonasera, vivo in una casa bi-familiare.
RISPOSTA
Un condominio minimo formato da due abitazioni indipendenti.
La mia vicina è dentro un'associazione senza scopo di lucro che si occupa di un gattile che ha una sua sede a qualche km da casa mia (un gattile comunale).
RISPOSTA
Un'associazione senza scopo di lucro concessionaria del gattile comunale.
Succede che:
- il garage di casa, che ha delle parti in comune, e delle parti ad uso esclusivo, ma non delimitate/chiuse in buona parte, che vengono utilizzate a titolo di deposito di alimenti, ma anche di gabbie utilizzate per la cattura. Soprattutto queste ultime talvolta risultano essere sporche e decisamente poco igieniche, o ogni tanto si sente pure la puzza che ne "certifica" lo stato.
RISPOSTA
L’accumulo di feci animali configura un rischio sanitario oltre a causare esalazioni vietate dall'articolo 844 del codice civile.
Art. 844 codice civile. Immissioni
Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Vi consiglio di ricorrere al giudice di pace, autorità giudiziaria competente in materia di immissioni illecite.
Il giudice di pace condannerà il vostro vicino a porre in essere tutti gli accorgimenti necessari per impedire queste esalazioni, come ad esempio la chiusura delle parti ad uso esclusivo a spese del vicino; anche una chiusura con tramezzi interni in compensato sarebbe idonea ad impedire le esalazioni.
- in un locale sempre a livello del garage vengono talvolta "parcheggiati" animali vivi, dentro una gabbia, in attesa di trovare un affidatario
RISPOSTA
Ritengo sussistenti i presupposti per la configurazione del reato di cui all'articolo 544 ter del codice penale (maltrattamento di animali). Leggiamo la norma in questione:
Art. 544 ter del codice penale. Maltrattamento di animali
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo e al secondo comma deriva la morte dell'animale.
Nell'ultimo caso 2 gatti rimasti almeno 2-3gg. Che ovviamente fanno i loro bisogni che dopo un po' si "sentono" in tutto il garage.
RISPOSTA
Ritengo che si tratti del reato di maltrattamento di animali, oltre che dell'ipotesi di immissioni illecite di rifiuti organici, perché le feci animali sono a tutti gli effetti rifiuti organici; anzi ritengo che nei casi più gravi si possa configurare anche il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui, ai sensi dell'articolo 639 del codice penale: “Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro”.
Denunziate questi reati presso gli uffici di polizia giudiziaria (carabinieri, polizia di Stato etc etc).
Ora, non sono contro gli animali, ho avuto cani per diversi anni, ma immagino ci siano dei limiti dettati dalla legge alle situazioni di cui sopra.
Quali sono?
RISPOSTA
Penso che ad essere contro gli animali sia proprio questa signora …
Procedete civilmente contro le immissioni illecite con ricorso al giudice di pace.
Procedete con denunzia penale per il reato di maltrattamento di animali e di deturpamento e imbrattamento di cose altrui.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.
Fonti:
- Art. 844 del codice civile
- Art. 544 ter del codice penale