Abbandono di minori e mantenimento del figlio non autosufficiente
Non so mai chi leggerà questa e-mail, ma spero (perché questa è l'ultima ancora) di ricevere una risposta. Il vostro sito parla chiaro, una risposta il più presto possibile.
Inizio col dirvi, Salve,
Mi presento sono un ragazzo studente e da qualche mese mi occupo anche del Servizio Civile. Dire che ho avuto un'infanzia felice e tranquilla mi costerebbe mentire e dire qualcosa che cosi non è stato. Infatti dopo essere stato messo al mondo, mia madre e mio padre, che tutt'ora vivono insieme alle mie sorelle nel Nord, mi hanno abbandonato(per l'esattezza all'età di sei anni) e lasciato dai nonni. Da pochi anni sono venuto a conoscenza che entrambi non mi hanno mai mantenuto e che hanno sempre provveduto a me i miei nonni. L'asilo, la scuola elementare, la scuola media, le superiori...l'università...i vestiti, le visite specializzate, i medicinali, tutto anche la cosa più banale e minima, sempre solo i miei nonni. E mi hanno privato dell'affetto che cerco ancora tutt'ora in qualsiasi ambito. Marchiato da tutti e considerato "l'altro" perché io una madre o un padre che mi prendevano a scuola, o che mi accudivano quando io avevo una semplice malattia, non ce l'avevo. La situazione è andata sempre a fasi alterne, ma sempre a distanza, qualche e-mail, qualche telefonata, e stop. Poi mi hanno deriso, minacciato, umiliato, mandato una lettera da parte di avvocati, ripudiato.
Tutto questo perché erano giovani e non in grado di mantenermi. Con le mie sorelle non è cosi. A loro è permesso qualsiasi cosa, in primis l'affetto. Sono stato anche da uno psicologo che mi ha conosciuto e mi ha detto: "Tu non hai niente che non va". Fatto sta che mi hanno abbandonato, non mi hanno mantenuto, educato...e detto anche da mia madre, se fosse stato possibile mi avrebbero lasciato in balia del mondo, pur di non avere un figlio cosi precocemente. Da un mese è morto mio nonno. Tutto sembrava essersi ristabilito .Mi ha chiesto scusa. Le ho creduto. Cerco sempre quell'affetto. Ma mi sono illuso...non è cosi! Lei vuole comandare. Dice che devo sottostare a tutto quello che dice lei. Non posso avere ambizioni o sogni e ciò che è mio è suo di diritto.
Non ho niente che non và. Mi sono laurato in 3 anni, studio per la specialistica, ho sempre reso fieri i miei nonni.
Adesso le sue false promesse mi perseguitano. Lei mi minaccia. Ed io non posso parlare perchè ho paura per i miei nonni,un forte dispiacere potrebbe costare loro caro.
Alla morte del nonno mi hanno lasciato l'auto a lui intestata e sempre con le sue false promesse mi ha dato il suo consenso per l'utilizzo. Trovandola d'accordo ho messo l'auto a mio nome per evitare penali in caso di fermo da parte di carabinieri e altri. Per un pò è andato tutto bene. Ora rivuole indietro tutto,e non le interessa che io passi dei guai grazie alla parola data, ma fa sempre quello che ha ritenuto giusto farmi,ovvero del male.
Cosi io mi chiedo e vi chiedo: quali sono i miei diritti? perchè non pensa che il reato più grave l'abbia commesso lei abbandonandomi? come posso tutelarmi come persona? I miei diritti di "figlio abbandonato" quali sono? Non fa l'errore più grande ponendo delle differenze tra me e le mia sorelle?
Spiegarlo cosi,spiegare 23 anni di vita è impossibile. Questo è quello cheriesco a scrivere. Il resto ditelo voi. Chiedetelo voi. Spero in una risposta. Grazie.
Il comportamento dei tuoi genitori, oltre ad essere moralmente riprovevole, è contrario alla legge e all giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione.
I tuoi genitori hanno posto in essere un comportamento illecito, secondo un profilo penalistico e civilistico (risarcimento dei danni subiti).
Il reato, posto in essere dai tuoi genitori, è enucleato dall'articolo 591 del codice penale:
Art. 591 Abbandono di persone minori o incapaci
Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere la cura, e' punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Alla stessa pena soggiace chi abbandona all'estero un cittadino italiano minore degli anni diciotto, a lui affidato nel territorio dello Stato per ragioni di lavoro. La pena e' della reclusione da uno a sei anni se dal fatto deriva una lesione personale, ed e' da tre a otto anni se ne deriva la morte. Le pene sono aumentate se il fatto e' commesso dal genitore, dal figlio, dal tutore o dal coniuge, ovvero dall'adottante o dall'adottato.
Alla luce della condotta penalmente rilevante dei tuoi genitori, hai facoltà di ricorrere all'autorità giudiziaria competente, per chiedere i danni morali ed esistenziali che hai subito, a seguito dell'abbandono; l'entità del risarcimento sarà determinata in via equitativa dal giudice. E' necessaria l'assistenza di un avvocato.
Da un punto di vista civilistico, l'attuale ordinamento del diritto di famiglia, prevede l'obbligo di mantenimento dei genitori, nei confronti dei figli legittimi e naturali.
I tuoi genitori attualmente sono obbligati a provvedere a tutte le tue esigenze di carattere economico, non essendo, tu, ancora autosufficiente.
Per maggiore completezza espositiva, provvedo ad allegare alcune delle massime relative a sentenze, in materia di mantenimento di figli maggiorenni non autosufficienti, dal punto di vista economico, da parte dei genitori.
La Corte di Cassazione ha affermato che “il dovere di mantenimento del figlio maggiorenne cessa all’atto del conseguimento, da parte del figlio, di uno status di autosufficienza economica consistente nella percezione di un reddito corrispondente alla professionalità acquisita in relazione alle normali e concrete condizioni di mercato” (Cassazione, sez. I civile, 4 marzo 1998 n. 2392) e che l’obbligo dei genitori non possa protrarsi all'infinito “trovando il suo limite logico e naturale allorquando i figli si siano già avviati ad un'effettiva attività lavorativa tale da consentir loro una concreta prospettiva d'indipendenza economica, o quando siano stati messi in condizioni di reperire un lavoro idoneo a procurar loro di che sopperire alle normali esigenze di vita” (Cassazione sez. II civile, sentenza 7 luglio 2004 n. 12477).
"L’obbligo dei genitori di mantenere i figli, ex artt. 147 e 148 del codice civile, sussiste per il solo fatto di averli generati e prescinde da una specifica domanda; tale obbligo non cessa automaticamente con la maggiore età od oltre un dato limite dalla stessa (per esempio età molto avanzata del figlio maggiorenne), ma si protrae sino a quando il figlio abbia raggiunto una propria indipendenza economica" (Cass. Civ.Sez.I 1.12.2004 n.22500).
L'obbligo deve gravare su entrambi i genitori, in proporzione ai redditi percepiti ed alla loro specifica situazione patrimoniale e finanziaria.
Anche per quanto riguarda il profilo civilistico, è necessario rivolgersi ad un avvocato che provvederà a presentare ricorso all'autorità giudiziaria competente, per chiedere l'adempimento dell'obbligo di mantenimento, da parte dei tuoi genitori, oltre al rimborso di tutte le spese sostenute dai tuoi nonni, per il tuo sostentamento.
Spero di avere illustrato con efficacia, i tuoi diritti di figlio; presentare ricorso al Tribunale è una tua scelta.
Pensaci e prendi la decisione più giusta.
In bocca al lupo per l'università e ti auguro di realizzare tutto quello che di fantastico, la vita ti possa offrire.
Sono a tua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.