Amministratore di sostegno è obbligato a richiedere la legittima





A dicembre 2020 è venuta a mancare una signora mia amica di 69 anni che ho aiutato molto nei mesi precedenti. Mi ha nominato erede universale con testamento olografo. È già stata fatta la dichiarazione di successione e ho già ricevuto parte dell'eredità. La signora ha lasciato la mamma ancora in vita di 94 anni, e nessun altro. Con la signora anziana andavo molto d'accordo, tant'è che anche lei, insieme alla figlia, mi ha lasciato testamento olografo. prima che altre persone me la mettessero contro, per invidia immagino.
Ora quindi c'è un amministratore di sostegno che vuole richiedere la legittima.

 

RISPOSTA

 

Purtroppo per te, l'amministratore di sostegno è obbligato a richiedere la legittima: ai sensi dell'articolo 405 IV comma del codice civile, è obbligato ad avvisare il giudice tutelare, il quale dovrà adottare anche d'ufficio i provvedimenti urgenti per la cura della persona interessata e per la conservazione e l'amministrazione del suo patrimonio.
Art. 405 del codice civile - Decreto di nomina dell'amministratore di sostegno. Durata dell'incarico e relativa pubblicità.
Il giudice tutelare provvede entro sessanta giorni dalla data di presentazione della richiesta alla nomina dell'amministratore di sostegno con decreto motivato immediatamente esecutivo, su ricorso di uno dei soggetti indicati nell'articolo 406.
Il decreto che riguarda un minore non emancipato può essere emesso solo nell'ultimo anno della sua minore età e diventa esecutivo a decorrere dal momento in cui la maggiore età è raggiunta. Se l'interessato è un interdetto o un inabilitato, il decreto è esecutivo dalla pubblicazione della sentenza di revoca dell'interdizione o dell'inabilitazione.
Qualora ne sussista la necessità, il giudice tutelare adotta anche d'ufficio i provvedimenti urgenti per la cura della persona interessata e per la conservazione e l'amministrazione del suo patrimonio. Può procedere alla nomina di un amministratore di sostegno provvisorio indicando gli atti che è autorizzato a compiere.



Nel frattempo ho già pagato 30mila euro di tasse, in quanto persona estranea al nucleo familiare.

 

RISPOSTA

 

Immagino che si tratti dell'imposta ipotecaria e catastale sugli immobili oggetto di successione, dato che non si tratta per te di prima casa.
È ovvio che la madre della de cuius, dovrà rimborsarti le imposte sulla successione, “pro quota” … di legittima!



In questo caso se verrà richiesta la legittima, si terrà conto dell'età avanzata della signora e del fatto che ho anche il suo testamento?

 

RISPOSTA

 

No.
La signora di 94 anni ha piena capacità di intendere e di volere, pertanto potrebbe anche redigere un altro testamento, nominando erede qualcun altro, senza nemmeno che ci sia alcun obbligo di avvisarti in tal senso. Si tratta di circostanze irrilevanti ai fini della presente consulenza.



Oltre a questo avrei un altro dubbio. Il tfr della mia amica defunta, a chi sarebbe dovuto arrivare? A me o alla madre? Grazie dell'attenzione.

 

RISPOSTA

 

L’articolo 2122 codice civile stabilisce che, in caso di morte del dipendente, il datore di lavoro deve versare il TFR al coniuge, ai figli e, se conviventi ed a carico del lavoratore, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo grado. In mancanza di tali soggetti, le indennità sono attribuite secondo le norme della successione legittima oppure secondo il testamento predisposto dal lavoratore. Quindi, il dipendente, se non ha figli e coniuge, né parenti o affini a carico, può liberamente disporre nel proprio testamento a chi andrà il suo TFR. Se invece ha figli e/o coniuge, oppure parenti e/o affini a carico, il TFR va a tali soggetti, indipendentemente da quanto indicato nel testamento. Se la mamma di 92 anni era convivente nonché a carico della figlia di 65 anni, ella ha diritto al TFR. Diversamente il TFR spetterà all'erede, o meglio … all'erede ed alla mamma pretermessa dal testamento, se agirà per la reintegrazione della quota di legittima.
La mamma, in quanto unica ascendente, ha diritto alla quota di legittima pari a 1/3 dell'asse ereditario, ai sensi della seguente norma del codice civile.
Art. 538 del codice civile - Riserva a favore degli ascendenti.
Se chi muore non lascia figli, ma ascendenti, a favore di questi è riservato un terzo del patrimonio, salvo quanto disposto dall'articolo 544.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.

Fonti:

 

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