Rappresentazione lascito testamentario diretto ai nipoti
Gent.mi Avvocati, chiedo vostra consulenza per una questione di rappresentazione su un lascito testamentario diretto ai nipoti.
I miei zii, i coniugi GB e MC, sono deceduti senza lasciare figli né genitori o altri ascendenti. Lui (GB) ha lasciato alla sua morte due sorelle, ognuna con tre figli.
Lei (MC) 3 fratelli e 3 sorelle, che hanno avuto in tutto 14 figli.
Avevano redatto ognuno un testamento olografo con nomina del coniuge come unico erede universale e con la disposizione che, se alla propria morte il coniuge fosse già deceduto, l'intero patrimonio depositato in banca venisse suddiviso in parti uguali tra i 20 nipoti figli di fratelli e sorelle sia di GB sia di MC, e che l'immobile di proprietà con relative pertinenze fosse ereditato dai due figli di uno dei 20 nipoti.
Muore prima MC, sorella di mia madre.
L'intero asse ereditario di MC viene ereditato dal coniuge, erede testamentario GB.
I fratelli di MC non hanno diritto alla quota di legittima, in caso di successione testamentaria, non essendo soggetti legittimari, ai sensi dell'articolo 536 del codice civile.
Fratelli e sorelle di MC non hanno diritto alla quota di legittima causa successione testamentaria.
Confermo.
Due anni dopo, alla morte di GB, si apre la successione e la somma di denaro spettante a ciascuno dei 20 nipoti è di circa 300 euro. Io e mio fratello decidiamo di rinunciare all'eredità, ma la cancelliera dell'Ufficio del Tribunale a cui ci rivolgiamo per lo svolgimento della pratica, ci informa che alla nostra eredità subentrano per rappresentazione i nostri figli, tutti e quattro maggiorenni, che a loro volta - facendo un eventuale atto di rinuncia - passerebbero la loro quota agli eventuali figli esistenti (attualmente due, non ancora maggiorenni).
Non mi risulta …
A mio parere, in ragione di quello che mi scrivi, in caso di rinuncia da parte di un erede testamentario fratello di MC (non si applica quindi la rappresentazione), si dovrebbe applicare l'accrescimento della quota degli altri eredi testamentari: la quota originariamente destinata a uno dei coeredi si “espande” in capo agli altri coeredi nel caso in cui il primo non voglia o non possa accettare l'eredità. L'acquisto di una quota ereditaria per accrescimento ha luogo “di diritto” pertanto, mentre l'eredità devoluta per sostituzione (clausola di sostituzione espressamente prevista dal testamento) o rappresentazione necessita di un'accettazione del “chiamato ulteriore” per essere da lui acquisita, la quota ereditaria ottenuta per accrescimento è acquistata dal coerede automaticamente, per il solo fatto dell'accettazione della quota già originariamente destinatagli dall'origine. Quali sono i presupposti dell'accrescimento, ai sensi dell'articolo 674 del codice civile?
-istituzione in uno stesso testamento (coniunctio verbis)
-istituzione in parti uguali (coniunctio re)
-il testatore non determina le quote o le determina in parti uguali.
In caso di impossibilità di applicare le norme in materia di accrescimento, rappresentazione, si applicheranno le regole della successione legittima, ossia la quota oggetto di rinuncia sarà ereditata dai parenti più prossimi di GB … che non sono certamente i vostri discendenti!!!
Sorpresi e contrariati, ci rivolgiamo al notaio che ha in gestione la successione, il quale ci risponde via mail scrivendo testualmente: "Purtroppo non sono io che faccio le regole e quindi non posso essere io a decidere se applicarle o meno.
La rappresentazione opera nel caso in cui il potenziale avente diritto (nel vostro caso i fratelli e le sorelle del signor GB) non possa accettare (ad esempio perché premorto).
A questo punto essa opera a favore dei discendenti (art. 468 del codice civile) e all'infinito, siano uguali o disuguali il grado dei discendenti ed il loro numero in ciascuna stirpe (art. 469 comma 1 c.c.)."
Sarebbe perfetto quello che dice il notaio … peccato che non siete figli di fratelli e sorelle di GB!
Premesso che il notaio è a conoscenza del fatto che non siamo figli di fratelli e sorelle di GB, vi chiediamo vostro parere se nel nostro caso opera effettivamente la rappresentazione, considerato che
(1) la destinazione testamentaria è diretta ai nipoti
(2) io e mio fratello siamo figli di sorella del coniuge premorto, e non del de-cuius GB.
Operano di diritto le regole dell'accrescimento delle quote degli altri coeredi che hanno accettato l'eredità.
La rappresentazione, infatti, secondo la mia interpretazione degli articoli del Codice civile, dovrebbe operare eventualmente solo per i 6 figli delle due sorelle di GB, sia in riferimento alle quote a loro spettanti dal testamento sia in riferimento alle quote di legittima dei loro genitori, ammesso che le due sorelle di GB ne abbiano ancora diritto vista la presenza di testamento olografo del decuius GB.
Ringraziando fin d'ora per la risposta, cordiali saluti.
Dobbiamo fare riferimento esclusivamente al testamento olografo di GB.
La rappresentazione opera soltanto nei confronti dei figli delle sorelle/fratelli di GB.
Mi meraviglio che un notaio commetta errori giuridici talmente grossolani!!!
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.
Fonti:
- Art. 536 del codice civile