Diritto di prelazione del coerede in caso di donazione della quota ereditaria al figlio





Ho coereditato alcuni beni immobili con una mia parente la quale vorrebbe a sua volta donare la sua quota al figlio. Nel caso lei lo faccia, a me rimane il diritto di prelazione sulla quota da lei donata al figlio o in quel caso il mio diritto cessa?



RISPOSTA



La donazione è un atto di liberalità quindi i coeredi non hanno diritto di prelazione, ai sensi dell'articolo 732 del codice civile.
L'articolo 732 del codice civile è applicabile esclusivamente in caso di alienazione della quota ad un estraneo, per un determinato corrispettivo.

Art. 732 del codice civile. Diritto di prelazione.

Il coerede, che vuol alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione. Questo diritto deve essere esercitato nel termine di due mesi dall'ultima delle notificazioni. In mancanza della notificazione, i coeredi hanno diritto di riscattare la quota dall'acquirente e da ogni successivo avente causa, finché dura lo stato di comunione ereditaria.
Se i coeredi che intendono esercitare il diritto di riscatto sono più, la quota è assegnata a tutti in parti uguali.


La coerede può quindi donare la quota di spettanza sulla intera massa ereditaria, a suo figlio.
Il soggetto donatario, destinatario della donazione, deve essere sempre determinato dal donante nell'atto pubblico.

Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Cordiali saluti.

Fonti:

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