Plusvalenza auto di lusso intestata a società
Una società spa ha nel 2007 ha acquistato una vettura di lusso per un costo di € 85.000,00 non ha detratto l'iva né ha effettuato ammortamenti.
RISPOSTA
Vorrei capire meglio come stanno le cose: secondo me la società ha effettuato gli ammortamenti ma non li ha fiscalmente dedotti. All'epoca sussisteva una normativa molto sfavorevole sui beni di lusso acquistati dalle società.
La società ha effettuato gli ammortamenti civilistici, ma non quelli fiscali, non avendo dedotto le relative quote di ammortamento.
Inoltre la società ha iscritto nel 2007, la vettura di lusso nel registro cespiti, in ragione di un preciso piano di ammortamento “civilistico” ma non fiscale.
Ha effettuato gli ammortamenti negli anni successivi da un punto di vista civilistico, tuttavia, non avendoli fiscalmente dedotti, non si è avvalsa di essi ai fini delle imposte dirette.
Spero di avere compreso bene come stanno le cose …
Ora la società è venuta nella determinazione di venderla ad un prezzo di € 40.000,00, senza iva in quanto no detratta all'origine.
RISPOSTA
Ok, corretto, ma non è l'IVA l'oggetto della consulenza: sono le imposte dirette.
L'importo della vendita di € 40.000,00 è plusvalenza?
Grazie
RISPOSTA
Le autovetture per imprese e professionisti sono considerate beni strumentali, perciò la loro cessione può dare origine a una plusvalenza se il prezzo realizzato dalla vendita è superiore al residuo valore contabile di natura fiscale (non semplicemente civilistica), oppure a una minusvalenza nel caso contrario.
Leggiamo con attenzione l'articolo 164 comma 2 del testo unico imposte dirette:
Art. 164. D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 Limiti di deduzione delle spese e degli altri componenti negativi relativi a taluni mezzi di trasporto a motore, utilizzati nell'esercizio di imprese, arti e professioni.
…
2. Ai fini della determinazione del reddito d'impresa, le plusvalenze e le minusvalenze patrimoniali rilevano nella stessa proporzione esistente tra l'ammontare dell'ammortamento fiscalmente dedotto e quello complessivamente effettuato.
La norma fa riferimento al concetto di ammontare dell'ammortamento fiscalmente dedotto.
A seconda degli anni trascorsi dal momento dell’acquisto, e dell’inizio dell’ammortamento, fino a quello in cui avviene la vendita, potrebbe accadere che gli ammortamenti siano stati dedotti tra i costi solo in parte, perciò in tal caso, la plusvalenza conseguita sarà solo in parte imponibile, in modo proporzione. Occorre fare un rapporto tra l’ammontare dell’ammortamento già fiscalmente dedotto e quello complessivamente stabilito nel piano ed effettuato.
Se l'ammortamento già fiscalmente dedotto è pari a zero … in caso di vendita pari a 40.000 euro non potrebbe configurarsi alcuna plusvalenza.
Il valore attuale del veicolo, attualmente è zero, ma soltanto da un punto di vista civilistico (relativo al bilancio), ma non fiscale, visto che le quote di ammortamento già dedotte sono pari a zero!
A disposizione per chiarimenti ed approfondimenti.
Cordiali saluti.
Fonti: