Sanatoria piscina realizzata senza concessione edilizia accertamento di conformità





Buongiorno, vorrei cortesemente avere un parere per un problema sorto sulla mia abitazione. Provo a spiegare la situazione il più chiaramente possibile. Esattamente 9 anni fa ho acquistato un'abitazione monofamiliare come prima casa. Avendo necessità di svolgere dei lavori di ristrutturazione il mio geometra qualche mese fa ha avuto accesso agli atti e insieme al impiegato dell'Ufficio tecnico comunale si è accorto che la piscina che fa parte della proprietà risulta costruita senza concessione edilizia in pratica è abusiva. O meglio a suo tempo sono stati presentati tutti i documenti necessari per la sua costruzione quindi era stata aperta una pratica edilizia ed erano stati forniti tutti i documenti richiesti, l'ufficio tecnico comunale e la commissione edilizia avevano dato parere favorevole alla costruzione e restavano solamente da pagare gli oneri comunali e ritirare il permesso a costruire. Questo non è mai stato fatto sicuramente per un errore in buona fede, ma poco importa. Tengo a precisare che nella planimetria catastale la piscina risulta regolarmente nella proprietà, quindi il geometra che ha seguito tutto l'iter della costruzione non si è accorto che il proprietario non aveva ritirato la regolare concessione edilizia e di fatto ha seguito i lavori dall'inizio alla fine non accorgendosi di questa grave irregolarità. Appurata questa situazione mi sono subito messo in contatto con il vecchio proprietario ed il geometra che riconosciuto l'errore si sono offerti di rimediare. Pare che la soluzione sia una sanatoria con il pagamento del doppio degli oneri, circa 3.500 EUR dovuti al comune che peraltro ha riconosciuto la mia totale estraneità alla vicenda.

RISPOSTA

Si tratta della sanatoria di cui all'articolo 36 del DPR 380/2001.
Per sanare occorre versare all'ufficio tecnico comunale, a titolo di oblazione, il contributo di costruzione in misura doppia.
Art. 36 D.P.R. 380/2001 - Accertamento di conformità
1. In caso di interventi realizzati in assenza di permesso di costruire, o in difformità da esso, ovvero in assenza di segnalazione certificata di inizio attività nelle ipotesi di cui all'articolo 23, comma 01, o in difformità da essa, fino alla scadenza dei termini di cui agli articoli 31, comma 3, 33, comma 1, 34, comma 1, e comunque fino all’irrogazione delle sanzioni amministrative, il responsabile dell’abuso, o l’attuale proprietario dell’immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda.
2. Il rilascio del permesso in sanatoria è subordinato al pagamento, a titolo di oblazione, del contributo di costruzione in misura doppia, ovvero, in caso di gratuità a norma di legge, in misura pari a quella prevista dall'articolo 16. Nell’ipotesi di intervento realizzato in parziale difformità, l'oblazione è calcolata con riferimento alla parte di opera difforme dal permesso.
3. Sulla richiesta di permesso in sanatoria il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale si pronuncia con adeguata motivazione, entro sessanta giorni decorsi i quali la richiesta si intende rifiutata.



Fermo restando che il vecchio proprietario o il geometra o ambedue dovranno provvedere al pagamento di quello richiesto mi è stato detto che la domanda per la sanatoria dovrà essere inoltrata a mio nome essendo io ovviamente a tutti gli effetti il proprietario.

RISPOSTA

La sanatoria può essere firmata anche dal responsabile dell'abuso: leggi bene cosa prevede l'articolo 36 D.P.R. 380/2001: “... il responsabile dell’abuso, o l’attuale proprietario dell’immobile … “



E qui arriva il mio dubbio e quindi la domanda che pongo è questa: Se io in buona fede firmo la documentazione per sanare l'abuso edilizio sono a quel punto legalmente responsabile ed a tutti gli effetti l'unico soggetto che figura ed a cui sarà richiesto il pagamento necessario per concludere l'iter.

RISPOSTA

Confermo. Fermo restando il tuo diritto di agire in rivalsa, per recuperare le somme versate, nei confronti del precedente proprietario e del geometra.



Quindi se arrivati in fondo il vecchio proprietario o il geometra o tutti e due decidono di non pagare quanto dovuto come da accordi solo verbali io sarò obbligato senza via d'uscita a saldare il debito.

RISPOSTA

Confermo. Fermo restando il tuo diritto di agire in rivalsa, con atto di citazione al tribunale civile, per recuperare le somme versate, nei confronti del precedente proprietario e del geometra.



Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio quindi per evitare di arrivare ad una situazione del genere avevo pensato a due soluzioni: la prima è che prima di firmare la pratica di sanatoria mi faccia versare con un bonifico sul mio conto l'importo che sarà dovuto al comune.

RISPOSTA

Ottima idea.



La seconda soluzione che avevo in mente è di fare una scrittura di fronte ad un avvocato dichiarando che tutte le spese saranno a carico del vecchio proprietario, del geometra o di tutti e due.

RISPOSTA

Non c'è bisogno di farla dinanzi ad un avvocato. E' sufficiente allegare alla scrittura privata, le carte d'identità in copia dei firmatari.



Quindi il mio quesito è sono soluzioni plausibili o magari ne esistono altre migliori?

RISPOSTA

Far firmare la sanatoria direttamente al responsabile dell'abuso, come previsto dall'articolo 36 del DPR 380/2001. Se mi parli di pagare il doppio del contributo di costruzione, vuol dire che si tratta della sanatoria di cui all'articolo 36 del DPR 380/2001.

Fonti:

 

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